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giovedì 13 ottobre 2016

Step 4: I color Papaia nel mito

Il colore papaia all' epoca dei romani non era ancora stato identificato quindi prenderó spunto da un colore prossimo, l'ocra gialla.

La Calunnia
I Romani chiamavano l’ocra gialla sil e ne conoscevano quattro varianti, in ordine di qualità decrescente:
  • il sil atticum, uno dei quattro colori usati dal pittore Greco Apelle;
  • il sil marmorosum, considerato più adatto alla pittura a fresco;
  • il sil pressum, cioè scuro, un’argilla limonitica contenente ossido di manganese, quindi corrispondente a una terra di Siena o a una terra d’ombra;
  • infine il sil lucidum Galliae.
Nelle civiltà antiche comunque il colore assume diversi significati e per convenienza parlerò del color Giallo-Oro, le cui sostanze coloranti rimediate nell'antichità erano ocre minerali con ossidi idrati di ferro ('stile attico' della colorazione dorata), come già citato in precedenza con l'ocra gialla nell'antica Roma.
Le prossime informazioni sono state estrapolate dal sito: http://www.metafisicadelcolore.it/il-significato-dei-colori-nelle-civiltà-antiche.it
                  
  • Il giallo-oro simbolo dello splendore solare

    Il colore giallo rappresenta da sempre la luce, per gli antichi il suo significato si traduce in distinzione e raccoglimento di tale luce nel sole, nella luna e nelle stelle; soprattutto il sole era la concentrazione materiale della luce divina. Il colore più utilizzato per tali proprietà era l'oro, in mancanza di questo si ricorreva al giallo, che ovviamente però non dava lo stesso effetto. Nelle mitologie varie il sole era costituito da tre momenti e quindi tre divinità differenti: il sole nascente, quello splendente e quello calante; il corrispettivo in alchimia dava un sole nero (simbolo della materia caotica), uno oro ("l'oro dei saggi", la parte fissa della materia purificata), ed uno rosso ("l'oro filosofico", ovvero la pietra filosofale perfetta); questi tre rappresentavano i passaggi per il raggiungimento della pietra filosofale.
  • Il giallo-oro simbolo di sacralità

    L'oro coincide con il simbolo di sacro, sostanza stessa degli dèi, delle virtù soprannaturali (specialmente in Zeus per i Greci); è il materiale per eccellenza dedicato all'ambito sacro per via della sua "incorruttibilità", ovvero immutabilità in colore, lucentezza e resistenza, ed è per questo che la maggior parte delle statue erano in bronzo, legno o pietra e venivano poi rivestite interamente o parzialmente in lamine d'oro. La chioma dorata era altresì simbolo di divinità, infatti molti imperatori romani usavano tingere o cospargere i propri capelli d'oro. In Mesopotamia gli edifici sacri venivano decorati con oro e pietre preziose, mentre gli Ebrei, che non potevano raffigurare in alcun modo le divinità, utilizzavano l'oro nei particolari costruttivi. In Egitto esisteva addirittura la "dimora dell'oro", una stanza annessa al tempio dove veniva praticata la fusione e la doratura delle statue che così rappresentavano il colore delle carni degli dèi, oltre ad essere policrome.
  • Il giallo-oro simbolo di filiazione divina

    L'oro per quanto riguarda l'ambito politico rappresenta il potere e la ricchezza, ed annessa a questi la filiazione divina: il re è uguale ad un dio. Tale visione era dedicata all'inizio solo ai regnanti, imperatori, poi venne estesa ai nobili, poi ai guerrieri e agli uomini valorosi (a testimonianza della loro eroicizzazione e della loro partecipazione al potere); così avvenne anche per i ritratti. In Età Imperiale, a Roma, l'uso dell'oro divenne esagerato e, data l'assenza di profonde basi teologiche, fu solo volto all'esibizione del potere, del culto della personalità.

    L'accezione negativa di tale comportamento è evidentemente contenuta nell'avidità, nella corruzione che faceva nascere negli uomini i quali divenivano capaci di tutto in devozione del prezioso materiale.
  • Il giallo-oro simbolo magico di incorruttibilità

    Come accennato già in precedenza, l'oro è un materiale inalterabile chimicamente; per questa sua enorme qualità esso è divenuto sinonimo di immortalità, ed il suo impiego magico per rendere incorruttibili (vedi la "conquista del vello d'oro", la "conquista dei pomi d'oro",...). Infatti nella tomba del defunto venivano inserite suppellettili auree per mantenere il suo spirito integro, a differenza del corpo che si disfaceva, e quindi ricongiungibile agli dèi.
  • Il giallo-oro nell'uso funerario

    Grazie al potere della durata infinita dell'oro, esso veniva utilizzato in svariati modi per cercare di rendere il defunto più puro ed integro possibile, in modo che si potesse ricongiungere alle divinità una volta passato nell'aldilà, potendo rivivere in eterno; per cui troviamo a Micene le maschere d'oro che proteggevano il volto dei defunti, in Egitto i sarcofagi in oro, la doratura del corpo...

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